L’origine del nome Smolny risale all’epoca di Pietro il Grande. Fino al 1723 quest’area fu occupata dallo Smolny dvor (cantiere del catrame) dove si preparava e si depositava il catrame che serviva per il calafataggio delle imbarcazioni. Avendo paura di incendi, i magazzini si trovavano parecchio fuori città.
Al centro di un cortile d’onore a forma di croce greca, con una cappella in ciascuno dei quattro angoli, si trova la cattedrale. Un campanile alto 140 metri doveva segnarne 1’entrata, ma non fu realizzato. Lo Smolny fu commissionato a Rastrelli da Elisabetta, che desiderava finirvi i suoi giorni, dedicandosi alla vita monastica. Rastrelli iniziò la costruzione nel 1748 e non riuscì a portarla a termine. La cattedrale, terminata nel 1835 da V. Stasov, conserva lo stile di Rastrelli; all’esuberanza ornamentale del barocco si integrano elementi puramente russi, come le cinque tradizionali cupole a cipolla.
Caterina II insediò nel monastero un educandato femminile. Successivamente la scuola per le fanciulle delle famiglie nobili si trasferì in un palazzo costruito accanto appositamente per ospitare l’Istituto Smolny.
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