La masseria di Saar (dallo svedese “saari mojs” ovvero “luogo elevato”) sorgeva a sud della foce della Neva, a venticinque chilometri da Pietroburgo. Nel 1708 queste terre erano state donate da Pietro I alla moglie Caterina, che negli anni 1717-1723 vi aveva fatto costruire alcuni piccoli palazzi in pietra. Salita al trono, Elisabetta Petrovna decise di trasformare Zarskoe selo in residenza imperiale d’onore, servendosi degli architetti Michail Zemcov, Savva Cevakinskij, Francesco Bartolomeo Rastrelli.
Verso la metà del XVIII secolo sul luogo dove prima sorgevano i piccoli edifici, venne eretto un enorme palazzo che si estendeva per 325 metri ed il cui esterno era caratterizzato da un complesso ritmo di membrature e dall’inesauribile ricchezza dei motivi ornamentali. Alla bellezza delle facciate faceva riscontro la decorazione degli interni, fra i quali spiccavano la sala da ballo a due arie, con specchi fra una finestra e l’altra, il soffitto affrescato da Giuseppe Valeriani ed il ricco intarsio dorato; la Camera d’Ambra interamente decorata a mosaico con finissime tessere d’ambra, levigate ed intagliate (donate nel 1716 dal sovrano di Prussia Federico Guglielmo a Pietro I); la Sala dei Quadri, che ospitava una preziosa collezione di opere di artisti europei. Contemporaneamente al rifacimento e alla rifinitura del palazzo venivano condotti i lavori di ampliamento del geometrico parco alla francese e di scavo di laghetti artificiali, di fossati e canali. Sulle rive del laghetto centrale si cominciò a edificare la pittoresca Grotta, mentre l’Ermitage divenne il padiglione principale del Giardino Vecchio. Questo piccolo fabbricato, tipico esempio di architettura barocca, a pianta centrale (una sala ottagonale al centro, piccole anticamere su quattro lati) serviva per ricevere gli intimi amici dell’imperatrice. Affinché i servitori non li disturbassero, una tavola già apparecchiata con svariate leccornie oltre a due canapé scendevano dal piano superiore grazie a speciali congegni meccanici.
Oltre ai succitati architetti pare abbiano partecipato fra il 1760 ed il 1780 all’abbellimento dei giardini e dei parchi di Zarskoe Selo: Jurij Felten, Antonio Rinaldi, Giacomo Quarenghi.
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